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Embargo e crisi della musica ballabile cubana negli anni 60'

Embargo e crisi della musica ballabile cubana negli anni 60′

Un giorno Juan Formell disse che la musica popolare di Cuba, raffigurabile all’interno del grande insieme di quella latino americana, in realtà non è mai stata, nel corso della storia, bloccata come altri stili musicali.

La musica ed il ballo latino americano provenienti da Cuba sono state vittime di molteplici fatti storici e politici.

Resta il fatto che pur avendo subito eventi difficili come l’embargo per diversi anni, subendolo in parte tutt’oggi, la musica made in Cuba, ha sempre e comunque dato luce ad artisti inimmaginabili, i musicisti cubani che ancora vivono a Cuba.

Appena dopo il periodo Rivoluzionario, la mansione di professionista musicale all’interno dell’Isola Grande si dirama in condizioni davvero molto differenti, se messe a confronto di quelle dei musicisti professionisti europei o del Nord America.

Nel periodo post Rivoluzione, lo Stato capisce l’importanza degli effetti che la musica può sortire nei confronti del popolo, per questo, gli organi statali iniziano ad investire generosamente dei fondi, per il mantenimento della cultura popolare attraverso i suoi musicisti.

Questo scenario di generosità dello Stato nei confronti delle figure artistiche professionali, avviene solo in un primo momento, appena prima della crisi economiche che investirà l’isola di Cuba, negli anni 90’.

Questi anni indicano un profondo cambiamento nei confronti organizzativi delle varie inquadrature artistiche, specialmente all’interno del settore musicale; purtroppo la cultura artistica musicale, non verrà più sovvenzionata a livello organico statale, ma andrà a rappresentare un diverso ruolo nell’economia di Cuba.

La maggior parte di queste profonde riforme, puntano ad investire l’arte cubana tramite un ottenimento di valute più pregiate della moneta interna, cercando di limitare allo Stato la dura mansione del sostentamento delle arti, ed inoltre, ponendo una fine incondizionata al monopolio interno del Paese sulla produzione musicale.

A questo punto, moltissime sono le compagnie discografiche e musicali straniere, attratte dallo sviluppo dell’arte cubana.

Come le compagnie discografiche estere iniziano a lavorare con i musicisti di Cuba

Queste compagnie si occuperanno di investire loro direttamente sugli artisti cubani migliori e di farli conoscere o addirittura espiantarli all’estero, riuscendo infine a garantire alla musica di Cuba, un’immagine esclusiva anche all’esterno dell’isola, ed un profondo sostentamento economico mai raggiunto dopo gli anni 60’.

Tuttavia la messa in moto dell’arte musicale cubana sul mercato internazionale, non detiene risultati eguali per ogni artista, rivelandosi anche poco proficuo per il pubblico cubano, il quale subirà una diminuzione drastica degli eventi ricreativi svolti sul territorio cubano.

Diminuiscono i luoghi di aggregazioni musicali ed i luoghi ove poter danzare sulle note della musica ballabile popolare creata da orchestre dal vivo, questo certamente perché una vasta mole di musicisti era impegnata con le produzioni esterne.

Purtroppo anche questo è parte della nuova economia decisa per affrontare l’arte musicale cubana, ed inoltre influenzerà in futuro tutta l’industria della musica e del ballo latino americano nel Mondo.

Un aspetto che determinerà positività futura, è racchiuso invece su ciò che avviene all’interno delle sale da ballo cubane, ci troviamo di fatto dinanzi ad un vero e proprio “boom” della musica da ballo a Cuba: i turisti vengono sempre più attirati da questi stili musicali, escludendo però la maggior parte del pubblico di origine cubana.

Infine, l’embargo non favorisce le grandi compagnie u.s.a. ad investire notevolmente sugli artisti cubani, i quali vengono invece molto più considerati da compagnie discografiche indipendenti Europee, ciò favorirà in futuro, la grande espansione della musica e dei balli latino americani in tutto il Mondo.